Maria Stefania Dutto è nata a Genova nel 1972, dopo gli studi
classici è laureata in Lingue e Letterature Straniere presso l’Università degli
Studi di Genova con una tesi dal titolo: “Quasimodo traduttore di Neruda”. In
passato ha praticato, per brevi periodi, Danza del Ventre e Yoga. Fra i suoi
interessi, la Naturopatia, l’agricoltura sostenibile (biodinamica e sinergica),
la cucina basata su un’alimentazione sana, nel rispetto dell’ambiente e degli
esseri viventi che lo popolano, la salvaguardia dell’ambiente, la danza, la
musica e la lettura, oltre alla scrittura. Ama gli animali e, quando le è
possibile, cerca di trascorrere tempo all’aria aperta, a contatto con la
Natura. Trova il contatto con Madre Terra accogliente, rigenerante e
terapeutico. Ha pubblicato il romanzo “Luna in scorpione”, di cui oggi vi
parleremo.
Il libro: “Marco e Valentina si incontrano
magicamente a una festa, in una
notte di Luna piena: entrambi sentono che è come se le loro Anime avessero
anelato da sempre a quell’incontro.
Lui, grafico editoriale; lei, insegnante e
traduttrice. Giovani, belli, pieni di
sogni e aspirazioni; e tuttavia, entrambi con un passato doloroso alle spalle,
un passato che li ha segnati e che ha offuscato, in parte, la loro Luce...
E proprio adesso che si sono trovati, alcuni
“frammenti” del loro passato tornano a galla, mettendo a dura prova entrambi e
il loro rapporto…
Riusciranno a superare, d'un balzo, le loro remore e a incontrarsi... incontrarsi davvero?”
Riusciranno a superare, d'un balzo, le loro remore e a incontrarsi... incontrarsi davvero?”
Maria Stefania Dutto si è resa molto disponibile a rispondere
ad alcune mie domande.
Pietro De Bonis: Ciao, Maria Stefania! "Luna
in Scorpione" il tuo romanzo che affronta svariati e importanti temi,
quali l’alcolismo, l’educazione dei bambini… Illuminaci.
Maria Stefania Dutto: Ciao, Pietro. Sì,
“Luna in Scorpione” affronta anche questi temi: l’alcolismo e altre dipendenze, i disturbi
alimentari, l'educazione
dei bambini (nel vero senso della parola, "ex-ducere", affinché
possano diventare individui veramente liberi); il tradimento della fiducia e
come sia possibile, nonostante ciò, tornare ad amare; il tema della
"Rinascita" come possibilità di cominciare una "Nuova
Vita"... E li affronta
principalmente attraverso il racconto del passato “oscuro” dei protagonisti,
Marco e Valentina. Un passato di cui alcuni frammenti, a un certo punto,
tornano a galla, mettendo a dura prova entrambi e il loro rapporto… Inoltre, fra i personaggi del
romanzo, ci sono anche due bambini… ma di più non posso svelare, altrimenti
toglierei al lettore il gusto di scoprirlo da sé.
Pietro De Bonis: Ma anche danza, musica, magia,
misticismo, Natura si mescolano in questo romanzo dalle tinte rosa, e verdi…
Cioè?
Maria Stefania Dutto: Personalmente, non
amo le etichette. Dovendo scrivere una
presentazione del romanzo, l’ho definito “dalle tinte rosa” perché è quanto
rende meglio l’idea, quanto vi si avvicina di più… “Luna in Scorpione” è
pervaso dall’Amore romantico, certo, ma non solo da questo (senza nulla voler
togliere ai romanzi rosa, genere che mi piace leggere, fra l’altro). L’Amore
non è solo quello fra uomo e donna – che peraltro, se non si è raggiunto un
certo livello di consapevolezza personale ed evoluzione spirituale, a mio parere,
è “la forma più ingannevole di amore”, come lo definisce Erich Fromm. L’Amore è anche fra genitori e figli, è anche
verso gli animali (Anima-li), verso tutti gli esseri viventi, verso l’intero
Pianeta… In “Luna in Scorpione” questo sentimento di rispetto per tutte le
creature viventi, di Amore per la Madre Terra, è presente e forte. Ecco perché
l’ho definito un romanzo “dalle tinte rosa… ma anche verdi!”. La musica e la
danza, inoltre, permeano il romanzo, basti pensare anche soltanto alle discipline
che Marco e Valentina praticano: rispettivamente, la Capoeira e la Danza del
Ventre.
Pietro De Bonis: Marco e Valentina
sono i due protagonisti del romanzo, protagonisti con cui hai avuto modo di
pescare dalla realtà che ti circonda?
Maria Stefania Dutto: No. O meglio: solo in
minima parte. Certo, osservare la realtà che ci circonda fornisce sempre spunti
interessanti, ma Marco e Valentina potrebbero essere un qualsiasi “ragazzo” di
35 anni e una qualsiasi “ragazza” di 31 anni che vivono in una città dai
molteplici spunti culturali quale è Milano, che svolgono un lavoro
intellettuale (lui grafico editoriale, lei insegnante e traduttrice) ma che non
disdegnano il contatto con la Natura, anzi, lo cercano e lo amano perché lo
trovano rigenerante. Segnati, in parte, dal loro passato “oscuro”, ma, proprio
per questo, divenuti Anime più sensibili, portano ancora nel Cuore sogni e
aspirazioni a cui non intendono rinunciare.
Pietro De Bonis: Ci leggi un piccolo passo di "Luna
in Scorpione"?
Maria Stefania Dutto: Molto
volentieri. Ecco un estratto dal 4° capitolo:
“Arrivarono a Camogli dopo
circa due ore di viaggio. Dopo aver parcheggiato l’auto, scesero in
passeggiata, camminando mano nella mano. Giunti in un punto panoramico,
Valentina si fermò ad ammirare il mare e ad ascoltarne la voce, il fragore
delle onde che si frangevano contro gli scogli. Marco, dietro di lei, la
abbracciò. Lei gli accarezzò le mani e le prese fra le sue. Le loro dita si
intrecciarono.
- Bello
rivedere il tuo mare?
- Bellissimo.
Grazie Marco - gli rispose commossa.
Si voltò verso
di lui e gli stampò un bacio sulle labbra. Lui la abbracciò e la baciò in
bocca.
Poi la guardò
negli occhi e le accarezzò la lunga, folta, setosa chioma corvina.
Valentina
aveva un rapporto conflittuale con la propria terra, un rapporto ambivalente,
di
amore-odio:
dopotutto, tornare a Camogli le faceva affiorare alla mente ricordi non proprio
piacevoli…
Camogli era stata il teatro della sua infanzia difficile, delle liti fra i suoi
genitori,
delle bevute e
delle sbronze di suo padre… Ma Camogli era anche il mare. E il mare era ciò che
l’aveva salvata… in primo luogo, da se stessa. Col mare poteva sfogarsi; al
mare poteva affidare con fiducia tutte le proprie emozioni: angoscia,
turbamento… affinché lui (o meglio, lei, come lo definiva Valentina) le
accogliesse nel suo abbraccio e se le portasse via. Alla deriva. Il canto del
mare, il frangersi delle onde sugli scogli, avevano il potere di rasserenarla.
- Andiamo,
Vale? Ti va?
- Sì, andiamo.
Marco la prese
per mano e si avviarono verso il ristorante.”
Pietro De Bonis: Hai tenuto, Maria Stefania, ad adoperare una scrittura leggera nonostante,
come detto prima, il tuo libro affronti temi sociali rilevanti. Credi che siano
le parole semplici la giusta chiave per un maggiore intendimento con il
lettore?
Maria Stefania Dutto: per me la chiarezza e la semplicità sono
fondamentali. Cerco di tenere a mente la bellissima esortazione di Joseph
Pulitzer: “Esprimi il
tuo
pensiero in modo conciso perché sia letto, in modo chiaro perché sia capito,
in modo
pittoresco perché sia ricordato e, soprattutto,
in modo
esatto perché i lettori siano guidati
dalla sua luce.” Per me la scrittura dev’essere pulita, senza fronzoli. E
chiarezza e semplicità non equivalgono ad assenza di sforzo, anzi… La scrittura
non è solo ispirazione, ma anche tecnica. Quando arriva l’ispirazione, puoi -
anzi, dovresti, devi – annotare immagini, pensieri e sensazioni così come arrivano. Successivamente, c’è il
lavoro di revisione. Scrivere significa anche rileggere e riscrivere,
non esitare ad avvalersi del dizionario quando si hanno dubbi, utilizzare anche
quello dei sinonimi e dei contrari per evitare ripetizioni... insomma,
“cesellare” amorevolmente la propria opera. Tutto ciò richiede tempo, dedizione
e pazienza. Ma ne vale immensamente la pena, se il risultato è chiarezza e
semplicità. Personalmente, quello che mi interessa è parlare al Cuore del
lettore, e come sostiene Colette Haddad: “Le cose belle della vita vanno
vissute con il Cuore, non hanno bisogno di troppa filosofia. La loro grandezza
è la semplicità.”
Pietro De Bonis: A proposito del lettore, hai avuto
qualche recente confronto con quest’ultimo per "Luna in Scorpione"?
Maria Stefania Dutto: fino ad ora, chi l’ha
letto mi ha detto che scorre (infatti hanno finito di leggerlo in tempi
brevissimi!!!), che stimola a proseguire nella lettura perché suscita la
curiosità di sapere come si svolgono i fatti – nel corso del romanzo, in
effetti, ci sono alcuni colpi di scena –
che è un romanzo gradevole perché regala momenti piacevoli e rilassanti e che,
alla fine della lettura, lascia una sensazione positiva. E mi hanno
raccomandato di continuare a scrivere. Beh, non posso lamentarmi: sono
lusingata! Ah, dimenticavo: mi è stato detto da più di una persona che “Luna in
Scorpione”, per il modo in cui è scritto, si presterebbe benissimo alla
realizzazione di un film… insomma, a un adattamento cinematografico!
Pietro De Bonis: Stai scrivendo un nuovo romanzo, Maria Stefania? Vuoi anticiparci qualcosa?
Maria Stefania Dutto: Al
momento, no. Tuttavia, prima ancora che terminassi di scrivere “Luna in
Scorpione”, mi erano già “arrivate” alcune scene per un eventuale sequel. Ma, a
questo proposito, devo spiegarmi meglio, rimandando il lettore alla nota che ho
inserito all’inizio di “Luna in Scorpione”:
“Credo
che quello stato di coscienza alterato in cui ho vissuto, quello stato di
grazia, mi abbia reso più ricettiva: la maggior parte delle scene descritte in
questo libro mi sono giunte sotto forma di visioni, come flash; io mi sono
limitata ad accoglierle e a tradurle, meglio che ho potuto, in parole, insomma,
a metterle nero su bianco.
Soltanto alcune scene sono
farina del mio sacco: laddove la visione non era sufficientemente chiara, ma si
presentava solo come una bozza, un’idea nebulosa, ho dovuto supplire e
sviluppare le scene personalmente.
Pertanto, voglio rendere un
immenso GRAZIE alla Vita per avermi fatto un dono così
prezioso, per avermi
permesso di accedere a un mondo bellissimo, nel quale è possibile
l’esistenza di sentimenti
puri, un mondo dove - come recita il sottotitolo di questo romanzo
- l’Amore esiste. Esiste
davvero.”
Con “Luna in
Scorpione” è stato così: mi “arrivavano” delle scene, io le accoglievo e le
trascrivevo. A volte non sapevo come il romanzo
sarebbe proseguito, che piega avrebbe preso, e poi, all’ultimo momento, mi
arrivava un’intuizione. Il romanzo si è, per la maggior parte, scritto da solo:
io ero al suo servizio, ero la trascrittrice. Poi, naturalmente, c’è stato
tutto il lavoro di revisione, da parte mia, la sistemazione delle scene secondo
un ordine cronologico, l’organizzazione in capitoli… Non so se sarà così anche
con un eventuale sequel… molto probabilmente, ciò dipenderà dal mio livello di
ricettività.
Pietro De Bonis: Grazie mille per questa intervista.
Dicci dove poter acquistare immediatamente
"Luna in Scorpione".
Maria Stefania Dutto: Grazie
a te, Pietro. “Luna in Scorpione” può essere acquistato su Amazon come e-book.
Grazie
ancora e buon lavoro.
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