“Federico ha 35 anni ed è un manager affermato, sembra possedere tutto quello che la bella vita possa offrire, ma un incubo lo risveglia nel cuore della notte, il telefono squilla, uno dei suoi migliori amici, David, ha tentato il suicidio. L’amico non ce la fa. Qualche giorno dopo il decesso,arriva a casa di Federico, Ginevra, Manfredi e Paolo, una busta chiusa firmata da David, quattro biglietti per un interrail e un interrogativo inquietante: “Perché mi hai abbandonato?”. Tra le magie delle strade di Parigi e i canali di Amsterdam, le contraddizioni di Berlino e Bristol, avrà luogo l’epilogo…”
Fabio Sciarpelletti è nato a Roma 35 anni fa, città dove vive, anche se è cresciuto tra le colline della sabina. Sposato e da quindici mesi papà di un bellissimo bimbo di nome Lorenzo, che ha riempito ogni suo spazio di tempo libero con sorrisi e coccole. Lavora presso una multinazionale di costruzioni occupandosi di contabilità e bilanci. La letteratura e la scrittura sono le sue grandi passioni. I manuali di storia, esoterismo e simbologia invadono la sua libreria. Attualmente cura suBarbadillo.it una rubrica intitolata “Storie d’Italia, narrando di fatti di cronaca nera e di misteri irrisolti. Riassumendo la sua vita con un motto: “I numeri sono il mio pane e le parole il mio rifugio.” L’Ultima sua opera, di cui oggi parleremo è ”In treno vicino a Dante”.